lunedì 3 agosto 2020

Off Topic - Letteratura e fanfiction

Alcuni mesi fa è stato ri-pubblicato (e ri-tradotto) un romanzo che qualche intellettuale ha descritto come un «incontro fra titani».
Lo scrittore e saggista francese Jean Giono (1895-1970), con all'attivo svariate opere scritte in tutta la sua vita, nel 1941 ha pubblicato "Melville - Un romanzo": purtroppo però si tratta più che altro di una fan-fiction in cui si attribuiscono a Herman Melville eventi e pensieri mai avvenuti, immaginandolo nel periodo prima di scrivere "Moby Dick", in crisi esistenziale e letteraria.. (probabilmente tutte cose imputabili più allo scrittore francese in quel momento che non a quello americano).
Di solito, la pratica di prendere persone reali, ricorrendo a nomi molto importanti e rilevanti, e romanzarci sopra storie false è una delle cose peggiori che si possano fare, quando la si vuole spacciare poi per grande letteratura. Lascia immaginare che il concept già in partenza non sia stato ritenuto abbastanza forte da potersi reggere autonomamente.
Se l'intenzione fosse stata davvero quella di voler omaggiare Melville, sarebbe bastato citarlo all'interno del romanzo, magari ideando come protagonista uno scrittore-ammiratore di Melville, oppure con un qualche accostamento fatto dal narratore, così si sarebbro avuti onestà intellettuale, un protagonista inedito e una storia originale.
Invece così, come nelle fan-fiction tanto in voga sul web, si prende una persona reale/realmente esistita e ci si diverte ad attribuirgli storie irreali. Di solito però è una tecnica fatta da adolescenti, tipo dalle ragazzine che immaginano situazioni buffe o storie d'amore con il proprio cantante o il proprio influencer preferito, oppure esercizi di aspiranti scrittori che devono fare pratica. Senza ovviamente la pretesa di essere "grande letteratura" (nonostante in alcuni casi possono dimostrarsi buoni esercizi di stile che mettono anche in mostra ottime potenzialità di scrittori futuri).
Spacciarlo per "grande letteratura" è come se Mozart avesse strimpellato qualche nota così, imrpovvisando a caso tanto per rilassarsi, e il risultato lo si spacciasse per un "grande concerto".
Esercizi di stile non vuol dire grande letteratura.
Perché puntualizzare? Perché è giusto mettere in luce la differenza tra le due cose, affinché gli scrittori del futuro, almeno quelli con un minimo di talento, non buttino al vento una possibile intuizione interessante, una scintilla di originalità, rovinandola con una fan-fiction di scarso valore invece di usarla per un'opera originale degna di essere ricordata.

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